Castelmeteo. Un sito dedicato a Castelvetro di Modena, meteorologia, arte, gallerie di foto antiche, moderne e la storia dell'antica fornace. A cura di Vinicio Cavallini
Castelvetro nei miei ricordi.
Pur avendo trascorso molti anni della mia vita lontano da Castelvetro
a causa degli studi e degli obblighi militari anch'io ho qualche
ricordo del paese com'era secondo quanto è rimasto impresso nella mia
memoria.
Il paese si divideva in due parti: il Borgo e il Castello. Quando
ero ancora ragazzo la parte più importante era il Castello dove si
svolgeva la maggior parte delle attività dei ragazzi della mia età
ed anche quelle degli adulti: infatti l'asilo, le scuole elementari,
la chiesa, il municipio, la banca, il cimitero, un buon numero di
negozi, il teatro, e ,un po' più tardi, il cinema erano insediati in
Castello. Con l'aumento della popolazione e colla maggior importanza
assunta dalla strada che porta a Modena, il paese si sviluppò
soprattutto in pianura lungo il torrente Guerro e la strada più
importante, cioè quella proveniente dalla montagna che attraversando
Puianello, Levizzano e Castelvetro conduce a Modena, mentre quelle
che portano a Vignola o dalla parte opposta a Maranello essendo un
po' scoscese si prestavano meno ad uno sviluppo edilizio.
Le attività di Castelvetro erano soprattutto agricole con produzione
prevalente di grano e uva e foraggi . I boschi erano principalmente
nella parte alta verso la montagna, anche se qualche traccia di bosco
è rimasta in quelli che ancora oggi vengono chiamati i Boschi, in un
fondo ex proprietà di Righi Riva, a Solignano vecchio e verso
Puianello. La parte pianeggiante era coltivata. Le industrie
prevalenti erano la nostra fornace, le cantine di Boni e quella di
Settecani, un macello, un mulino e qualche artigiano del ferro, del
legno e di salumi. Gli allevamenti di bovini e suini erano fatti nei
singoli poderi con pochi capi.
Il Castello ora pur avendo mantenuto l'asilo, le scuole elementari,
la chiesa ed il municipio che sono rimasti nei luoghi destinati loro
dai nostri antenati, ora ha perduto molta della sua importanza non
essendovi modo di creare ulteriori insediamenti. Dove ora è stata
creata una bella piazza panoramica c'era un bar di proprietà Boni ed
un negozietto da orologiaio e sul retro un terrapieno,( dove c'era
pure qualche filare di vite ) sul quale furono proiettati i primi
film con Rodolfo Valentino. Si entrava nel Castello attraverso un
voltone chiamata Guardiola e ci si trovava di fronte un busto di
Cialdini ai piedi della torre dell'orologio; ora è stato sistemato
vicino al palazzo Rangoni. Tra il Castello ed il Cimitero c'era un
praticello con poca erba secca dove giocavamo le nostre
combattutissime partite di calcio. Si scendeva dal Castello tramite
una discesa piuttosto ripida ( esistente tuttora ) che ci serviva
d'inverno per slittare sulla neve coll'aiuto di una scala; slitte e
sci ci erano praticamente sconosciuti.
Verso la fine del secolo scorso ed il principio di questo vi fu la
crescita del Borgo con diversi insediamenti (fra cui quello della
nostra casa costruita nel 1914 ) che avvennero principalmente nella
zona in cui precedentemente era situato l'oratorio di S.Antonio
Abate, poi demolito, dove svolsero un'attivit… di tintoria e mangano
i nostri antenati, nella Valle e sulla riva del Guerro. Il torrente
era il regno dei birocciai che vi raccoglievano sabbia e ghiaia e di
noi ragazzi che ci recavamo nei cosidetti gorghi dove nei primi mesi
d'estate andavamo a nuotare ed a prendere qualche piccolo pesce e
qualche rana. Nei dintorni esistevano anche alcuni rii dove si
potevano prendere dei gamberi d'acqua dolce ora scomparsi con
l'inquinamento dei corsi d'acqua. Faceva parte del divertimento e,
per alcuni di noi, anche del nutrimento andare nei campi dei
dintorni a rubacchiare qualche frutto particolarmente gustoso di cui
sapevamo con precisione l'esistenza e l'ubicazione. Nelle strade del
Borgo in cui il traffico era praticamente inesistente giocavamo colle
trottole, mentre andavamo in Castello per giocare al pallone quando
qualcuno ce ne procurava uno.
Come già detto precedentemente, la scuola mi allontanò da Castelvetro
dove tornavo durante il breve periodo delle vacanze estive quindi non
ho idee esatte dello sviluppo per questo lungo periodo. Ricordo
ancora però gli incitamenti ai buoi da parte dei contadini che
aravano la terra perché significava che l'estate stava terminando e
io dovevo tornare via da casa per i miei studi. La meccanizzazione
della campagna era ancora lontana. Verso il 1936 nacque la piazza con
una fontana nel mezzo sia pure senza acqua. Castelvetro è sempre
stato un paese scarso d'acqua. Finché non vi fu lo sviluppo dei
laghetti collinari, anche per le culture questa scarsità creò sempre
dei problemi per i produttori agricoli.
Molte cose sono cambiate da allora, ad esempio c'è stato uno sviluppo
edilizio notevole: molti infatti si sono accorti che Castelvetro è un
luogo dove ancora si può vivere abbastanza bene con un traffico
contenuto, una popolazione generalmente pacifica e lavoratrice, un
paesaggio ancora piacevole, un'aria respirabile. Le distanze ai
centri più importanti ( Vignola, Sassuolo, Modena, Bologna ecc. ) è
abbastanza limitata considerando il grande sviluppo della
motorizzazione. Il reddito medio è aumentato, poiché generalmente in
una famiglia più di un membro è occupato nell'industria,
nell'agricoltura, nell'artigianato e nei servizi. Non so giudicare se
complessivamente si viveva meglio ai tempi della mia gioventù oppure
se la situazione è migliorata; certamente le possibilità di vivere
meglio sono aumentate enormemente e oggi se si va ancora a
rubacchiare un frutto non si fa certamente per fame. In questo campo
il progresso c'è stato e non è poco.
Giorgio Cavallini 1992
PILLOLE " DE SENECTUTE "
Un compleanno non va festeggiato perché è merito di chi compie gli
anni ma perché é una festa per tutti il ritrovarsi dopo x anni
intorno ad un tavolo a rammentare che é merito di tutti i componenti
se questa festa può esistere.
La vecchiaia comporta una diminuzione di tutte le forze fisiche e
psichiche del corpo. Si diventa pigri a parlare ma sopratutto ad
ascoltare, perché pensare é fatica.
E' difficile accettare l'impotenza, non quella là che si può anche
accogliere con un sorriso, ma quella di correre, saltare, pensare,
ricordare, apprendere, pensare, migliorare.
Se non riesci più a concepire di fare una cosa inutile, sciocca, ma
estrosa, sei saggio, ma irrimediabilmente vecchio.
Non c'è peggior sordo di chi non vuole udire, ma gli fa concorrenza
chi ama udire solo la propria voce e la propria opinione.
La politica si svolge in locali molto affollati, ma per entrarvi non
occorre un'abilità professionale particolarmente grande, basta dare
qualche gomitata e fare qualche sgambetto, non importa se ad amici o
ad avversari, se ad un giovane o ad un vecchio. Basta trovare il
punto debole.
A volte per rendere una fatica meno gravosa basta pensare che il
lavoro che si compie è una ginnastica che migliora le nostre
possibilità fisiche.
Le responsabilità fanno paura a grandi e piccoli, impedendo errori ma
anche azioni meritevoli di essere intraprese.
Castelmeteo. Un sito dedicato a Castelvetro di Modena, meteorologia, arte, gallerie di foto antiche, moderne e la storia dell'antica fornace. A cura di Vinicio Cavallini